Recensione SUNRISE. A DUE PASSI DA ME di Miriam Lizzi
Autrice: Miriam Lizzi
Data di pubblicazione: 26 marzo 2025
Editore: Cocktail Edizioni
Pagine: 340
Trama:
Sette anni prima, Helen Grimaldi ha lasciato tutto quello che conosceva in Italia e si è trasferita in America con la sua migliore amica, Kathryn.
Dal suo piccolo appartamento a Brooklyn, Helen non si perde neanche un’alba; ama il cioccolato e l’arte e crede di sapere esattamente come sarà il suo futuro, fino a quando una mattina, durante una visita al MoMA, incontra uno sconosciuto che le sconvolgerà tutti i piani.
Un matrimonio. Un riscatto. Un cuore distrutto in mille pezzi.
Enea Harris è cresciuto con i nonni a New York. A trentadue anni, è un avvocato affermato ed è a un passo dal riscatto. Niente potrebbe andare storto, eppure alla vita piace mescolare le carte. Nell’ultimo posto in cui pensava di mettere piede, incontrerà un paio di occhi dal colore indefinibile che metteranno tutto in discussione.
Quando l’amore arriva senza preavviso e si fa strada tra le cicatrici e il passato, porta con sé la promessa di un riscatto improbabile e la forza di ricominciare da capo e sorridere di nuovo.
Perché a volte, per risanare due cuori spezzati, basta un incontro casuale che sconvolge ogni certezza e una nuova alba che rischiara il buio.
Recensione:
Ci sono libri che semplicemente leggi… e poi ci sono libri che vivi. Sunrise. A due passi da me è uno di quei romanzi che non si limitano a raccontare una storia, ma ti trascinano dentro un mondo emotivo fatto di dolore, speranza, crescita e rinascita. L’ho adorato: è intenso, delicato, struggente e allo stesso tempo pieno di luce. Una luce che arriva piano, come l’alba, proprio come suggerisce il titolo.
La scrittura di Miriam Lizzi è una delle prime cose che mi ha colpita. Ha uno stile pulito, ma profondamente emotivo. Sa essere diretto quando serve, ma anche poetico nei momenti più carichi di significato. Riesce a farti entrare nei pensieri e nei sentimenti dei protagonisti con naturalezza. Non ho solo letto la loro storia: l’ho vissuta. Ho sentito i loro dolori come fossero miei, le loro gioie mi hanno riempito il cuore, e in certi momenti mi sono trovata con le lacrime agli occhi senza neanche rendermene conto. È raro per me sentirmi così tanto coinvolta, ma questo libro è riuscito davvero a toccarmi nel profondo.
"L'amore era complicato: era in grado di riempirti la vita in pochi attimi, ma sapeva essere anche crudele, sapeva privarti di tutto in un solo istante; e, quando un amore raggiungeva il capolinea, il cuore aveva bisogno del suo tempo per elaborare il proprio lutto"
Parlando dei personaggi, Helen è uno di quei personaggi femminili che ti restano dentro. È una ragazza spezzata, segnata da un avvenimento doloroso del passato che l’ha cambiata radicalmente. Da quel momento, Helen ha perso la sua luce, ha costruito barriere attorno a sé ed è diventata fredda, distante, quasi impermeabile all’affetto. Ma proprio in questa sua fragilità risiede la sua forza. Non è la classica protagonista perfetta: è umana, vera, piena di difetti, contraddizioni e paure. E proprio per questo è impossibile non empatizzare con lei. Mentre leggi, ti viene voglia di stringerla, di dirle che andrà tutto bene, di farle sentire che non è sola.
E poi c’è Enea. Un personaggio maschile che non si dimentica facilmente. Anche lui arriva da un passato difficile: una relazione importante finita poco prima del matrimonio, un percorso personale fatto di delusioni e ferite non ancora del tutto rimarginate. Ma Enea non è il classico “salvatore” della protagonista: è un uomo che porta dentro di sé la propria oscurità, ma che riesce a trasformarla in luce. È carismatico, profondo, gentile, rispettoso. La sua empatia è palpabile, e la pazienza con cui si avvicina a Helen è una delle cose più belle del romanzo. È quel tipo di amore che non pretende, ma aspetta.
La loro storia è tutto fuorché semplice. È una relazione costruita passo dopo passo, con lentezza e autenticità. Uno slow burn come se ne vedono pochi: fatto di sguardi trattenuti, dialoghi intensi, silenzi carichi di significato e piccoli gesti che contano più di mille parole. L’autrice non forza nulla: lascia che il legame tra i due si sviluppi in modo naturale, rispettando i tempi emotivi di entrambi. E questo rende tutto ancora più reale, più profondo, più coinvolgente.
"Quando Enea mi guardava, qualcosa dentro di me si scaldava. Era l'arrivo della primavera dopo un inverno rigido"
Ciò che ho apprezzato moltissimo è che non si tratta solo di una storia d’amore. È una storia di guarigione, di fiducia, di seconde possibilità. È il racconto di due anime rotte che non si salvano a vicenda, ma che imparano insieme a salvarsi da sole, sostenendosi. È una narrazione che parla anche di crescita personale, di coraggio, di accettazione.
"Non esiste il momento giusto. L'amore non avverte quando arriva, lo senti all'improvviso e si appropria di tutto quello in cui credi"
In conclusione, Sunrise. A due passi da me è un romanzo che consiglio con tutto il cuore. Mi ha lasciato addosso una sensazione dolceamara e una voglia irrefrenabile di rileggere alcune frasi solo per riviverne l’emozione. È un libro che ti fa credere che anche dopo il buio più profondo, possa sempre arrivare un’alba.
Voto:
Punto di vista: doppio pov
Tropes: contemporary romance, slow burn, rich vs poor, strangers to lovers, emotional scars
Spicy: poco, ma presente


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