Recensione GOD OF MALICE di Rina Kent

Buongiorno lettori, oggi voglio parlarvi di Gof of malice, il primo volume della serie dark romance Legacy of Gods.

recensione del libro god of malice di rina kent

Titolo: God of malice (Legacy of Gods Vol.1)

Autrice: Rina Kent

Data di pubblicazione: 15 maggio 2025

Editore: Hope Edizioni

Pagine: 548


Trama:

Ci sono incontri che ti cambiano per sempre. E mostri che si nutrono delle tue paure più profonde.

Per Glyndon King, erede di una delle famiglie più influenti della Gran Bretagna, l’arte è una valvola di sfogo dietro alla quale cela un dolore che la sta consumando.
Una notte, sul bordo di una scogliera battuta dal vento, incontra Killian Carson. Studente di medicina dall’aspetto angelico e dall’anima demoniaca, Killian vede in lei qualcosa che nessun altro ha mai notato: un’oscurità che rispecchia la sua.

Con la freddezza di un predatore e la precisione di un chirurgo, Killian si insinua nella vita di Glyndon, dando inizio a un’ossessione reciproca. Lui è determinato a possederla completamente. Lei è incapace di resistere al richiamo dell’abisso che Killian rappresenta.

In un pericoloso gioco di potere e sottomissione, entrambi scopriranno che le cicatrici più profonde sono quelle invisibili e che, a volte, è proprio nella totale oscurità che si può trovare la luce più accecante.

Recensione:

Genere: Dark Romance
Trigger Warning: Molti. E sì, è disturbante.
L’ho letto lo stesso? Assolutamente sì.
Mi è piaciuto? Ovvio. Tantissimo.

Non è un segreto che ami il dark romance, e questo libro era sulla mia lista da un po’. Le aspettative erano alte e devo dire che God of Malice non solo le ha rispettate, le ha addirittura superate.

La storia ruota attorno a Glyndon e Killian, due personaggi agli antipodi che si incontrano in modo assolutamente inquietante: Glyndon sta per buttarsi giù da una scogliera, e Killian la ferma… ma non per salvarla, bensì per osservare e immortalare meglio quel momento tragico.
Sì, avete capito bene: il primo incontro è già una dichiarazione di intenti sul tono oscuro e disturbante del romanzo.

Da lì in poi, il loro rapporto si evolve – o forse sarebbe meglio dire si distorce – quando si ritrovano in due università vicine e rivali. Killian è parte della famigerata famiglia Carson, e la sua presenza trasforma la quotidianità di Glyndon in un vortice di confusione, attrazione, pericolo e desiderio.

"Non a tutte le ragazze piace l'eroe. Io ero destinata a innamorarmi del cattivo"

Killian Carson è senza dubbio il cuore pulsante del romanzo. È disturbante, inquietante, amorale. Un vero psicopatico con la P maiuscola.
Ha pensieri da serial killer, agisce con freddezza glaciale, non prova empatia né rimorso. Eppure… Rina Kent riesce a renderlo affascinante, quasi magnetico. È un personaggio scritto con incredibile profondità: ti mette a disagio, ma non riesci a smettere di leggere di lui. E alla fine, contro ogni logica, lo adori.
Perché? Forse perché incarna il lato più oscuro e primitivo del genere dark romance. È il male che attrae. È il caos che non puoi ignorare.

"Killian è il peggior tipo di mostro che sia mai esistito. Un mostro bellissimo. Un mostro terrificante che ha la capacità misteriosa di risvegliare il mio corpo"

Glyndon, invece, è un personaggio che parte da una posizione di vulnerabilità. È insicura, si sente invisibile, vive all’ombra dei fratelli e dubita persino del suo talento artistico. Ma è proprio attraverso il confronto con Killian – il suo opposto totale – che si trasforma.
La parte più interessante di Glyndon è come il contatto con l’oscurità le permetta di esplorare lati nascosti di sé: sensuali, perversi, ma anche più sicuri. Alla fine, diventa una protagonista attiva, capace di affrontare e persino accettare il buio che la circonda. Non è una semplice vittima, ma qualcuno che – a modo suo – cresce.

"Non ho più dubbi che quella coniglietta stia capovolgendo il mio mondo. E io glielo permetterò. Perché è mia. E sono disposto a dare fuoco a tutto il cazzo di universo per tenerla al sicuro"

Non c’è nulla di sano nel rapporto tra Killian e Glyndon. Eppure, funziona.
La chimica tra i due è palpabile, tesa, incandescente. Ogni dialogo, ogni scontro, ogni momento di contatto è carico di tensione.
Rina Kent è bravissima a giocare con i limiti: quelli tra desiderio e pericolo, tra amore e ossessione, tra passione e distruzione.

"Smettila di mettere in discussione tutto quell0 che faccio o dico. mi dà davvero sui nervi. Sì, sono un manipolatore, ma mai con te. Sono sempre stato molto chiaro su cosa voglio"

"E sarebbe?"

"Che tu sia mia. E in cambio ti darò il mondo intero" 

Un'altra delle cose che ho apprezzato moltissimo è come l’autrice abbia già cominciato a introdurre altri personaggi, creando un mondo narrativo interconnesso.
Le dinamiche secondarie, le tensioni tra altri personaggi, gli accenni a relazioni future… tutto contribuisce a dare profondità al romanzo e a creare aspettativa per i prossimi volumi della serie.
Io sono già ossessionata da alcuni personaggi secondari e non vedo l’ora di leggere le loro storie.

Quindi, se amate i romance “puliti”, questo libro non fa per voi. Ma se vi piacciono le storie che provocano, che sfidano, che non seguono le regole… allora preparatevi a non riuscire a staccarvi dalle pagine.
God of Malice è un dark romance in piena regola: disturbante, contorto, viscerale.
È una lettura che non cerca di piacere a tutti – e proprio per questo colpisce dritto al cuore di chi ama questo genere.
Killian è uno dei personaggi maschili più intensi e “sbagliati” che abbia letto ultimamente, e Glyndon riesce a tenergli testa in un modo che sorprende.

Se state cercando una storia che vi trascini nel buio, che vi faccia venire i brividi ma anche un po’ di dipendenza… questo libro fa per voi.


recensione del libro god of malice di rina kent

Voto:

★★★★☆

Punto di vista: doppio pov

Tropes: dark romance, psycho x good girl, touch her & you d**, obsessed MMC, college romance, spicy

Spicy: presente



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