Se amate le storie tormentate, con protagonisti ribelli, segreti da scoprire e una tensione amorosa al limite dell’esplosione… allora questo libro fa decisamente al caso vostro.
Il romanzo segue la storia di Raven, detta Rae, una ragazza cresciuta in un ambiente tossico con una madre completamente inaffidabile, che l’ha costretta fin da piccola a cavarsela da sola. È abituata a sopravvivere e a non fidarsi di nessuno. Le cose cambiano drasticamente quando viene affidata ai servizi sociali e trasferita in una casa famiglia per ragazze con problemi simili ai suoi. Da qui ha inizio la sua nuova vita in una cittadina dove niente è davvero come sembra, a partire dal liceo che si ritrova a frequentare.
È proprio tra i banchi di questa scuola che Rae fa la conoscenza dei famigerati ragazzi Brayshaw: Maddoc, Captain e Royce. I tre non sono semplici studenti: sono praticamente gli “intoccabili”, quelli che comandano nel silenzio e che fanno tremare chiunque osi mettersi sulla loro strada.
E cosa fa Rae? Non si piega, non si lascia intimidire, anzi… li sfida apertamente. E questo è proprio ciò che innesca tutto.
Quello che a prima vista potrebbe sembrare il classico scontro tra outsider e ragazzi popolari si trasforma pian piano in una storia molto più complicata, fatta di verità nascoste, alleanze impreviste e un’attrazione che cresce lentamente, fino a diventare impossibile da ignorare.
Parliamoci chiaro: La ribelle è un bully romance a tutti gli effetti. Non mancano gli atteggiamenti dominanti, i giochi di potere e il continuo tira e molla tra odio e desiderio. Le tropes principali del libro includono:
Hate to Love: quel rapporto teso e carico di scintille tra Rae e Maddoc che parte dall’odio e si trasforma, lentamente, in qualcosa di molto più intenso.
Found Family: Rae si ritrova, forse per la prima volta, circondata da persone che – sebbene in modo discutibile – iniziano a preoccuparsi per lei.
Slow Burn: i sentimenti non esplodono subito, ma si costruiscono nel tempo, rendendo il coinvolgimento ancora più appassionante.
Ammetto che ho iniziato il libro con un certo scetticismo. Avevo letto recensioni contrastanti: c’è chi lo ama alla follia e chi lo stronca per i suoi eccessi e i cliché. La verità? È un libro pieno di eccessi, sì. Ma è anche uno di quei romanzi che ti prendono senza che te ne accorga.
Mi sono ritrovata incollata alle pagine, pagina dopo pagina, proprio perché volevo vedere fin dove sarebbe arrivato questo “odio” tra Rae e Maddoc. Spoiler (senza spoiler): non è la classica storia d’amore. È ruvida, scomoda, a volte persino discutibile, ma dannatamente coinvolgente.
Raven è una protagonista tosta. A tratti esagerata, è vero, ma la sua forza è quasi liberatoria. È abituata a non fidarsi di nessuno e combatte ogni giorno per difendere se stessa. Non è perfetta, fa errori, ma resta coerente fino alla fine. Personalmente non amo sempre le protagoniste “dure e pure”, ma Rae è riuscita a conquistarmi.
Maddoc, il leader del trio, è una vera red flag vivente: possessivo, aggressivo, enigmatico. Ma – e so che le book girls mi capiranno – è proprio questo il suo fascino.
Captain è il più riflessivo, quello che cerca di fare da paciere, più introspettivo ma comunque coinvolto nella dinamica.
Royce, invece, è il classico burlone che nasconde le sue cicatrici dietro un sorriso. Un personaggio che sicuramente crescerà nel corso della saga.
Ognuno dei tre Brayshaw reagisce a Rae in modo diverso, ma tutti – inevitabilmente – ne restano colpiti. Lei è diversa, è imprevedibile, non segue le regole. Ed è proprio per questo che stravolge le loro vite.
"Se qualcuno cerca di farti del male, ho bisogno che tu me lo dica"
""Non posso farlo"
"Perché no?"
"Perché non sono un tuo problema"
"E allora diventa il mio problema"
Non aspettatevi un romanzo “impegnato” o uno stile letterario ricercato. La ribelle è una lettura esagerata, adrenalinica e altamente drammatica. Ma, ehi, ogni tanto ci vuole anche questo.
È il classico libro che leggi tutto d’un fiato, con il cuore che batte e la voglia di sapere come andrà a finire. Perfetto per chi ama le storie tormentate, con protagonisti sopra le righe e dinamiche da soap opera dark.
Quindi sì: ve lo consiglio, soprattutto se siete fan del genere bully romance e avete voglia di una lettura coinvolgente, sexy e piena di colpi di scena.
E ricordate: ogni tanto un bel guilty pleasure non fa male a nessuno.
Voto:
★★★★☆
Punto di vista: doppio pov
Tropes: bully romance, hate to love, slow burn, spicy
Spicy: presente
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